martedì 7 ottobre 2014

Social network

Accorciano distanze 
Moltiplicano le possibilità 
Ti mettono al centro del mondo, con la tua foto profilo di dieci anni e dieci chili fa, capelli perfetti e chiaro scuri tattici che non ti riconosci nemmeno tu
Ti fanno fare cose, come ordinare un piatto al ristorante, dipingere il sistema solare con i figli o provare un paio di scarpe,  solo per twittarle, selfiarle, shararle
Ti permettono di avere relazioni senza averne, senza parlare, senza incontrarsi
Ti fanno condividere tutto senza in realtà condividere niente
Ti liberano dalla responsabilità di una scelta autonoma e  ti offrono l'illusione dell'unione che fa la forza
Sono una droga e danno dipendenza
Minano quel che resta dei tuoi rapporti reali
Ti fanno compagnia sempre giorno e notte, nella tasca dei jeans o sul comodino accanto al letto, rubando il tempo e lo spazio alla compagnia reale
Diventano motivo di discordia e causa di gelosie più o meno sensate
Ti tengono informata su tutto e tutti, amici e nemici, famosi e sconosciuti, ti dicono dove sono come si vestono cosa fanno e di che umore sono un mese fa ieri ora
Esaudiscono il desiderio nascosto e inconfessabile di essere mosca in casa degli altri, di vedere senza essere visti, di sentire senza essere percepiti
Hanno tolto il senso alle telefonate pronto ciao come stai? 
Aiutano a ricordare ricorrenze e compleanni
Sostituiscono libri e chiacchierate
Hanno rivoluzionato il mondo, la vita, le persone, le relazioni, il tempo, lo spazio, il modo di essere.
Sono divertenti e utili.
E sono il pane quotidiano di M per lavoro e non.

Questo post è liberamente ispirato a un articolo che M ha letto qualche tempo fa ma che non ha più ritrovato. 

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