domenica 6 aprile 2014

Il rovescio della medaglia

VR non è solo un indirizzo, un comprensorio, un'oasi verde, un giardino. VR è un modo di vivere, un modo di concepire la vita come qualcosa di condiviso e condivisibile. Un modo di stare insieme, una comunità.
A VR ci si scambiano i bambini, oggi da me domani da te, si va a fare la spesa anche per gli altri, si cerca di dare una mano come si può, a volte si riescono a risolvere problemi che da solo non riusciresti mai.
A VR ci si conosce un po' tutti, ci si da del tu a tutte le età, si accarezzano pance che crescono, bambini che cambiano e cani che invecchiano. Ci si presta il monopattino e la bici, ci si scambiano giocattoli e ricette, si passano i vestiti che non entrano più agli amici più piccoli. Si fa spazio in cantina per le cose altrui e si prestano tavoli per le feste e maschere di carnevale.
A VR non c'è il mio e il tuo, piuttosto c'è il nostro.
È per questo che quando succede una cosa bella, siamo tutti contenti perché è come se fosse successa a ognuno di noi. Una promozione, un viaggio, una bella notizia. La gioia, il successo, la soddisfazione di uno è quella di tutti, la felicità si divide e magicamente si raddoppia.
Però quando la cosa che succede è la più terribile di tutte, quella inimmaginabile, innaturale e inaccettabile, il dolore, il silenzio, la paura scendono a coprire tutto, si dividono e condividono e così si moltiplicano rinnovandosi e rimbombando dentro ognuno di noi, passando tra le foglie degli alberi, girando nei vialetti, gridando nelle voci dei bambini che continuano a giocare, inseguendoci senza tregua.
È il rovescio della medaglia, nella gioia e nel dolore, come in un matrimonio.

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