martedì 10 marzo 2020

Lavoro agile, vita meno

Ci si sveglia senza sveglia come il sabato e la domenica. Si fa colazione tutti insieme al tavolo da pranzo. Poi ci si prepara per andare in ufficio e a scuola, ma in ufficio e a scuola non ci si va per davvero.
L'ufficio di M da ieri è la camera da letto del nano, che ormai ha superato lei e il metro e settanta e tanto nano non è più. Davanti a lei la finestra e dietro di lei la porta, aperta.
L'ufficio di H è la camera da letto di M e H, in penombra, silenzio assoluto e porta chiusa. Lui, seduto davanti al pc, in cuffia con i colleghi oltreoceano, nutre dentro sè sogni proibiti di ristrutturazioni e restauri casalinghi e prima di chiudersi in casa si è approvvigionato dei beni di prima necessità per la sua sopravvivenza: vernici e solventi.

I ragazzi studiano un po' in soggiorno e un po' al tavolo da pranzo. Solo il mezzonano si chiude in camera e si mette alla scrivania serissimo a fare i compiti. Ogni tanto passa da M e le da un bacio, perché tutto si può arginare, ma il suo affetto sconfina ogni limite. 
Dopo qualche ora ci si incontra per pranzare insieme e poi di nuovo M e H tornano al loro posto e i nani accendono la Play (santa Play).

Oggi è il primo giorno di "lavoro agile" per M e H e il quarto di scuola a distanza (più distanza che scuola) per i ragazzi. 
Il minuscolo puntino rosso che 20 giorni fa era segnato in un punto sconosciuto della Lombardia, adesso è grande quanto mezza Italia e ci comprende tutti al suo interno: NonnaG che oscilla tra l'ossequioso rispetto delle nuove restrizioni e la sua naturale indomita predisposizione alla disobbedienza; l'Arch più mansueto e positivo per indole che non rinuncia al suo lavoro, seppur in versione casalinga, in compagnia dei suoi strettissimi collaboratori. Lo Zio Matto che fa la spola tra la vita esterna e la casa dei Nonni, tenendo M col fiato sospeso. La muta che chiede il permesso anche di salire sul terrazzo condominiale a stendere che non si sai.
E M, che ha dovuto rinunciare alla sua amata piscina e da sabato pomeriggio non nuota più e che, da sempre inquadrata in un mondo di rassicuranti abitudini, in poche ore è riuscita a costruirne un altro più piccolo, a cui già le sembra di essersi abituata.

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