sabato 14 marzo 2020

La finestra sul coritle

Da martedì, la stanza del nano è diventata l'ufficio di M.
La scrivania del nano è davanti alla finestra. La finestra affaccia sul giardino interno e a una trentina di metri di distanza c'è un altro palazzo dello stesso condominio.
Ma non aveva, in dieci anni che abita qui, mai trascorso tante ore seduta a questa scrivani davanti a questa finestra con il palazzo dello stesso condominio a una trentina di metri di distanza.
E solo in questi giorni ha scoperto che:
al quarto piano (cioè un piano sotto il suo) davanti alla finestra c'è ancora l'albero di natale addobbato con palle lucine e nastri
al quinto piano quindi proprio davanti a lei abita un tizio che passa la maggior parte della giornata seduto sul davanzale della finestra a un'unica anta (chiusa), con una gamba piegata sopra il davanzale, vestito di tutto punto fino alla vita e poi in mutande.
Ieri aveva un golf rosso e una camicia, e sotto mutande e calzini alti blu. Oggi era più elegante in camicia bianca, gilet grigio con scollo a V e sempre mutande e calzini alti blu.
Le mutande sono modello slip.

M si è immaginata che, in smart working a casa anche lui, debba collegarsi in video conferenza con altri colleghi o clienti per lavoro e che vesta solo la parte che di lui mostra.
Le video conferenze non le fa seduto sul davanzale quindi potrebbe non essere così, ma seduto sul davanzale parla al telefono con gli auricolari, mangia, spesso direttamente dal piatto di portata, legge.

Interrogato sul personaggio il mezzonano, la cui finestra affaccia sullo stesso palazzo, ha risposto con noncuranza e senza un minimo di curiosità "ah si quello che prende il sole, lui sta sempre sul davanzale, anche senza corona virus."

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