venerdì 6 ottobre 2017

Visita medica che passione

Ieri M ha accompagnato i nani all'annuale visita medico sportiva.
L'imperdibile esperienza, già provata l'anno scorso e invece mancata l'anno prima perché i nani andarono con H, non ha deluso le aspettative.
La visita viene effettuata dalla figlia del medico di una squadra di calcio di Serie A. Non la squadra per cui tifano i nani, ma pur sempre una squadra di Serie A di cui loro conoscono punteggi, giocatori e posizionamenti in classifica. 

Lei, a sua volta mamma di due bambini più piccoli ancora estranei per motivi anagrafici al fantastico mondo del calcio, è una persona di una delicatezza inusuale. E' albina, chiarissima di pelle e di capelli con una vista scarsa, aiutata da un paio di lenti molto spesse, che rendono i suoi occhi due piccole fessure.
Anche con gli occhiali, per leggere avvicina i fogli fino a sfiorare la punta del naso.

Adora i nani, addirittura se li ricordava dall'anno scorso e solo per questo, ha conquistato M in maniera definitiva.
Chiacchiera con loro, scherza, ride alle loro battute. Loro la abbracciano come fosse una di famiglia e la riempiono di domande.

Alla fine della visita tutti i tracciati ondulanti usciti dalla macchina devono essere letti e interpretati dal medico della squadra di Serie A, suo padre.

Occhi piccoli e chiari, sorriso che fa venir voglia di affidargli tutto quello che hai lì su due piedi, camice bianco aperto.
L'anno scorso appena entrato nella stanza senza nemmeno toccarli, al primo sguardo aveva indovinato che il nano mangiava troppa poca verdura e frutta (ribadito quest'anno) e non beveva abbastanza (ribadito anche questo).
Per il mezzonano aveva previsto un futuro da campione, lo stesso che trenta anni prima aveva giustamente previsto per un altro Francesco. Da uno sguardo aveva capito che il mezzonano giocava in porta e che era mancino, lasciando M di stucco.

Ieri ha confermato il tutto aggiungendo che il mezzonano guarda troppo spesso la tele girato di profilo e gli ha consigliato di cambiare divano. Cosa che M e H gli dicono tutte le sante sere.
M è rimasta nuovamente ammirata da questo uomo gentile e sorridente, capace di parlare a piccoli e grandi con la stessa gentilezza e lo stesso tono ironico.

I nani sono sani e possono continuare la loro attività sportiva.

Se ne sono andati con la promessa degli autografi di tutta la squadra. Cose che si dicono, ha pensato M.

Poi ieri sera M ha ricevuto un messaggio, era la figlia chiarissima del medico sportivo di Serie A. Voleva sapere se gli autografi i nani li volessero su una maglietta o su una foto.

Le gentilezza (e l'amore) salveranno il mondo, altro che.






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