giovedì 31 luglio 2014

L'asino di Buridano

di Chiara Gamberale


Oh, finalmente. Ci riuniamo da me tutti e sei, amici da sempre, per vocazione e per necessità, per la prima volta tutti e sei liberi, per vocazione o per (altrui) necessità.
- Era ora.- Stappa la prima bottiglia di bianco Gianpietro detto La Piera, dei sei apparentemente il più spregiudicato.
- Viva la libertà! - Trilla Alessandra, dei sei apparentemente la più saggia.
- Viva noi!- Le fa eco Giada, apparentemente la più solare.
- Ma quanto siamo belli? – Ride Annalisa, apparentemente la più serena.
- Bellissimi.- Confermo io, apparentemente la più esaltata dalla situazione.
- Va bene. Ma quindi? - Domanda Michele, di fatto il più pratico.
Le vacanze: è questo il motivo per cui siamo qui, stasera.
Le nostre prime vacanze insieme e da liberi.
Ognuno si è presentato con la sua idea, dopo averne valutate e scartate un’infinità: il rischio è davvero quello della sindrome da asino di Buridano. Lo conoscete? Quell’asinello che un giorno si ritrovò davanti non al solito mucchio di fieno, ma a due. E così s’iniziò a chiedere: -Mangio quello di destra? Forse è meglio quello di sinistra... Sì. Però...e se poi è meglio quello di destra? Allora aspetta...faccio la conta...‘annaggia, e se poi sbaglio?- Finché, dagli e dagli, l’asino di Buridano finì per morire di fame.
E’ la sindrome, in generale, del nostro tempo, un tempo in cui non c’è più un canale televiso, ma mille. Non c’è più il verduraio che aveva mele, pomodori e insalata, stop. Ora c’è il supermercato che offre pomodori da insalata, da sugo, pachino, vesuvio, verdi, bio... C’è insalata songino, gallinella, rucola, lavata, zozza: e che si fa? Cosa si sceglie? Angoscia: l’angoscia, appunto, della libertà.
Ed è una sindrome, in particolare, che rischia di cogliere chi voglia organizzare una vacanza da single. Anzi, da singles. Le offerte, ripeto, sono infinite. Tanto che ognuno di noi, dopo le sue ricerche, propone una cosa diversa..
- Io voto Jonas: organizzano gruppi in barca a vela solo e rigorosamente per single.- E’ la proposta della Piera.
- Io soffro di mal di mare, non vorrei vomitare addosso a un tipo che magari incontro, mi piace, ed è finalmente quello giusto…- Ribatte Giada.- Mi sono informata sul gruppo di Avventure Nel Mondo che va in Perù, sarebbero in cinque, tre single e una coppia…
- Ma quanti uomini? Quante donne? Mica possiamo dividerci a metà i tre single.- Annalisa.
- In Mongolia con I viaggi di Maurizio Levi.- Propongo io.- Nove persone, una coppia e sette single…
- No, no, allarghiamo il campo: andiamo in un bel villaggio turistico. - Mi interrompe Alessandra.
- Scusate. Vi rendete conto che la nostra prima vacanza da liberi volete tutti sfruttarla per tornare a casa impegnati?- Fa notare Michele.- Allora tanto vale fare il cammino di Santiago, dove almeno incontreremo persone sicuramente interessanti, ispirate.
Rotola qualche istante di silenzio.
E pensiamo in coro, senza dirlo: che strana patologia, quella di un linguaggio che chiama libero chi di fatto è schiavo della sua solitudine e chiama impegnato chi, magari, è innamorato. Libero davvero, dunque: di stare con chi più gli piace. E comunque sia, sa esattamente dove e con chi andare in vacanza.
Ci guardiamo negli occhi, li abbassiamo.
Tutti e sei, di fondo, desideriamo la stessa cosa: essere liberi, l’estate prossima, di avere un’ unica possibilità per come spenderla. Essere liberi di essere impegnati.
Ndr.
Per la cronaca, La Piera andrà con Jonas in barca a vela, Giada in Perù, Annalisa e Alessandra nel villaggio turistico per single di Kemer, in Turchia, io in Mongolia e Michele si è già incamminato per Santiago.

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