martedì 7 gennaio 2025

Trene


Aveva 10 anni la prima volta che venne a casa nostra. Era il 1986, M aveva 13 anni e andava in IV ginnasio, mentre lui e lo zio matto avevano appena cominciato le medie. Era magrolino, sorridente, insolitamente socievole per la sua età. Si intratteneva volentieri a parlare con i nostri genitori più che con noi.
Sembrava avere fame di rapporti con adulti, forse perché i suoi si erano separati o forse solo perché gli veniva naturale chiacchierare con tutti.
Parlava di tutto, condivideva racconti e esperienze che di solito i ragazzi tengono gelosamente per sè. Aveva grande appetito di cibo e di vita e NonnaG era sempre molto felice di averlo con noi e soddisfare almeno il primo. 
Da allora sono passati quasi 40 anni e lui è rimasto lo stesso ragazzo sorridente e socievole di allora, seppur non più magrolino. 
In questi 40 anni è stato sempre presente nelle nostre vite al fianco dello zio matto. C'è in tutte le foto dei compleanni, c'è stato in tutte le sue prime volte, come un angelo custode. C'era quando lo zio matto è andato a vivere da solo e anzi con lui ha condiviso la casa per i primi anni, c'è stato in tutti i loro viaggi vicini e lontanissimi, al mare e in montagna, seduto accanto al cinema, in aereo, nei cammini spirituali fino a Santiago de Compostela. Seduto accanto al letto quando lo zio matto non è stato bene, ad abbracciarlo e sostenerlo. C'è stato dopo le naturali batoste sentimentali di entrambi e quando un carissimo amico comune se ne è andato troppo giovane troppo presto e lo zio matto da solo non riusciva a trovare il senso. 
Ha appianato incomprensioni e illuminato momenti bui con la sua serenità e il suo sorriso. Ha reso semplici passaggi che credevamo insuperabili, ha accompagnato tutti noi con la sua presenza leggera e affettuosa. 
E mentre cresceva accanto a noi, si laureava e raggiungeva importanti traguardi professionali, maturava dentro di sè la consapevolezza di essere destinato ad Altro.
A 34 anni è entrato in seminario e a 42, nel 2018 è diventato sacerdote. Il tutto senza mai lasciare il posto che ha avuto da sempre nella vita dello zio matto e nostra.
Sabato scorso alla presenza di Papa Francesco è stato nominato vescovo e noi eravamo lì, orgogliosi e commossi in terza fila nel settore "familiari".
Tantissimi anni fa in uno dei pranzi in 5 a casa nostra a base di pasta sugo e ricotta e cotolette, giovanissimo, prima dei viaggi, degli studi, delle batoste sentimentali, dei dolori, prima di tutto, disse che gli sarebbe piaciuto diventare Papa. 
M se lo ricorda bene perché è assai inusuale come aspirazione per un ragazzino di 14 , 15 anni.
Ecco, adesso è presto per dirlo ma chissà se la sua luce, la sua serenità e il suo sorriso contagioso e pacificante lo porteranno proprio lì dove voleva arrivare.
M glielo augura con tutto il cuore e ringrazia dal profondo lo zio matto perché se non fosse proprio così com'è, non avremmo potuto vivere insieme a lui tutto questo.

Nessun commento:

Posta un commento