martedì 26 settembre 2017

Sono qui e vengo dentro a prenderti

Non era più passato di qua e M erano mesi che non lo vedeva.
Oggi è arrivato, con la scia di muschio bianco che prima lo precede e poi lo segue è entrato nella stanza di M e si è seduto su una sedia.

"Ho venti minuti liberi, posso stare qui?" ha esordito.

Hanno parlato di vacanze, passioni, avventure, di futuri prossimi e di incontri speciali, di una fine certa e di un probabile inizio.
Hanno anche cantato un pochino e citato canzoni più o meno cult.

Tutto in stretto accento barese un po' perché Lui da lì viene e un po' perché ultimamente lo stanno parlando un po' tutti.

Lui era quello di sempre, barba lunga come piace a M, qualche chilo in più dall'ultima volta, probabilmente portato dal mare estivo, camicia con maniche arrotolate e le solite orribili scarpe a metà tra il paraplegico, la ginnastica e la scarpa da ufficio, rigorosamente nere.

M a volte si dimentica di Lui, ma ogni volta che lo sente o le capita di incontrarlo è tutto come prima, come se non fosse passato un giorno da quando sedeva due stanze più in là nel ruolo di capo diretto.

Oggi Lui non solo aveva venti minuti per M ma le ha anche portato una sorpresa speciale che si avvererà nel mese di dicembre, perché dicembre è il mese delle sorprese e dei regali.

Poi è andato via, così come era venuto, sorridendo e lasciando una M in trepidante attesa.

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