giovedì 8 giugno 2017

I ragazzi della VB e quello della IIIH

Avevano tutti la maglietta rossa, quella con l'ape, quella della VB;
ognuno con il suo piccolo bagaglio, chi un sacchetto, chi una busta, chi lo zaino.
Sono usciti un po' ammucchiati, qualcuno ha urlato "è finita!"
Ma gli altri, quasi tutti non gioivano, piangevano: le ragazze aggrappate alla Maestra Santa Subito e i ragazzi un po' in disparte, più vergognosi.
Si guardavano tra loro e appena incrociavano lo sguardo di un compagno, riprendevano in singhiozzi più forti.

Anche le mamme, dietro strategici occhiali scuri, piangevano a vederli così grandi, a saperli fuori dal primo ciclo di scuola, usciti dall'infanzia per sempre; a ricordarli piccoli e bassissimi all'inizio della prima, e ora quasi irriconoscibili: lunghi, magri, alle prese con il primo brusco, obbligato passaggio che la vita ci mette davanti.

Le vedevi, queste mamme e ne indovinavi i pensieri e i ricordi a ripercorrere dentro la testa tutte le mattine di questi 5 anni fondamentali, perché erano gli stessi che hai dentro tu.

Poi è arrivato il momento della III H, e sono usciti anche loro, meno disperati e consapevoli e tra loro c'era il Mezzonano. 
Aveva un disegno in mano.
Si è diretto verso il fratello, tieni questo è per te.
Il nano all'inizio diffidente e quasi scocciato perché pensava di non essere abbastanza compreso in questo momento di doloroso passaggio da lui, considerato forse troppo piccolo e anagraficamente lontano. Poi, quando ha capito che il disegno proprio questo raffigurava: il passaggio dalla vecchia alla nuova scuola, dagli amici di sempre a quelli nuovi, sconosciuti e ancora indefiniti, lo ha abbracciato forte e sono rimasti così immobili abbracciati a lungo.

Davanti a loro M.
E qui altro che occhiali grandi e scuri, manco la maschera del Decathlon, quella per vedere bene i pesci, quella che ricopre tutta la faccia  avrebbe potuto camuffare la sua evidente emozione.

E mo?




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