giovedì 31 maggio 2012

Lugano

M in questi giorni è un po' così. Non sa bene nemmeno lei come. Non vuole pensare al malessere che ha avuto. Non ne vuole parlare. Non se la sente di affrontare situazioni fino a ieri normalissime e quotidiane: la mensa, l'accompagno del nano in piscina, il breve tragitto in motorino per andare in ufficio.
Inoltre preferisce non ricevere notizie destabilizzanti, brutte o comunque che esulino dal rituale giornaliero.

H dal black out di M di lunedì sera ha onorato alla perfezione il giuramento fatto davanti all'allora sindaco,"in salute e in malattia" e ha accudito M nel migliore dei modi possibili: ha preso tutto su di sé il carico dei nani, ha accompagnato M nella sua deambulazione notturna in giardino in pigiama, le ha preparato la cena, la camomilla prima di dormire e si è più volte al giorno preoccupato di chiederle come stava.

Ieri M su suggerimento di S il dottore è tornata in ufficio. Prima di salire nella sua stanza si è fermata in infermeria per la misurazione della pressione: 60-105.
Ha affrontato con calma e determinazione le incombenze lavorative spostandosi nelle stanze dei colleghi se necessario e trascinandosi dietro una scatola di risme di carta per tenere sollevate le gambe, "me pari mi nonna" le ha detto un ignaro collega.

Alle 12.01 ha ricevuto la seguente mail da H:
Oggetto: Offerta lavoro
Testo: Mi hanno proposto un lavoro per una grande azienda di Lugano (Svizzera n.d.r.) 5 su 7 gg da quelle parti, con contratto da frontaliero…..Per ora mando il CV voglio vedere cosa mi dicono.

M per stare bene, per ridimensionare, per alleggerire, per prendersi meno sul serio, ha bisogno che H sia proprio così com'è.
Ecco magari in Italia però.

mercoledì 30 maggio 2012

Dipende da te

M sempre restia a consultare i dottori, questa volta ha pensato che fosse importante chiedere un parere e ha chiesto al suo medico di base  che segue lei e la sua famiglia quasi ab origine di passare a visitarla.

M si sentiva un po' meglio rispetto alla sera precedente ma ancora debole, non si era alzata dal letto se non per brevissimi momenti e con forti giramenti di testa e tuffi al cuore.


DRIIIN
"Sì?"
"Sono S il dottore "
"Sì sali quarto piano"

"Ciao, bé ma stai in piedi.."
"Sì non tanto a lungo, ma sì"
"Che te senti?"
"Ieri sera non sono stata bene.."
"Me l'ha detto H al telefono..sei svenuta?"
"Bé svenuta proprio no..non ho perso i sensi..ma mi sono accasciata a terra e.."
"Vabbè siediti"

"mmm... 60 110 non è bassissima la pressione.."
"Sì era così anche venerdì che ho donato il sangue.."
"Ah brava  hai donato il sangue hai fatto bene"
"Forse anche quello mi ha indebolito.."
"No se ti hanno arruolata vuol dire che eri ok"

"Respira con la bocca..ancora..ancora.. adesso sdraiati ti fa male la pancia?"
"No"
"E qui?"
"No"
"La testa?"
"No"
"Senti, il sangue è ossigenato, il cuore batte, la pressione è bassina ma ok..io non ti darei niente.."
"Una cosa per l'agitazione? Magari per dormire.."
"No senti M tu non mi hai mai rotto il cazzo finora con l'ansia e quindi non ti do niente"
"Ah"
"Te prendi la camomilla per dormire e ti do un ricostituente e delle goccine da portare sempre con te e da prendere quando senti che ti si abbassa la pressione"
"Ok"
"Comunque se c'hai qualcosa è nella testa"
"Già.."
"E lì non c'è niente da fare..dipende da te"
(nooooo l'ha detto.. ha detto che dipende da me...e se dipende da me non ce la farò mai, cit)
"Ah"
"O sennò famo un trapianto no?"
"..già.."
"Mo vado che c'ho il cane in macchina e la macchina è al sole, stammi bene cià"

martedì 29 maggio 2012

Black out

Forse saranno stati i 500 ml di sangue donati venerdì, oppure le 48 ore passate sotto il sole seppur tiepido di questo maggio con la r.
O più probabilmente saranno state le due brutte notizie ricevute in questo fine settimana. La perdita di due persone una conosciuta e una no, una donna e una uomo, entrambi genitori di figlie femmine, entrambi ancora giovani e pieni di cose da fare.
Sorridenti, amati, con una parola buona e un incoraggiante sorriso ogni volta che li si incontrava.

Forse sarà stata la discussione con l'Arch della settimana scorsa, o anche la prima mammografia della vita fatta ieri. O il costante e continuo tormento psicologico del Dir.

Magari anche la preoccupazione per due amiche che attraversano un momento di crisi più o meno passeggera. O gli accertamenti medci plurimi a cui si sta sottoponendo la compagna di banco.

Fatto sta che ieri sera M non è stata un granché.

Ha avuto un attacco di panico talmente inaspettato e intenso da farle temere ogni cosa, da farle pensare di non potere affrontare niente delle piccole cose che la aspettano nei prossimi giorni. Da farle credere tutto difficile e insormontabile, anche la gita al mare del mezzonano di oggi.
Da farle sospettare di non riuscire a partire per Lampedusa, vacanza attesa per mesi ma che adesso a due settimane di distanza non le sembra più una buona idea.

Ieri sera M ha avuto un black out.
Si è stesa per terra con le gambe sollevate.
Ha tremato per ore come una foglia.
E' diventata bianca come un lenzuolo.
Ha mangiato zucchero. Ha bevuto camomilla.
Poi in pigiama ha passeggiato in giardino, con H al suo fianco, per prendere aria che dicono faccia bene in questi casi.
Ma la paura non è ancora passata. Il cuore batte lento e le gambe non la reggono in piedi.

domenica 27 maggio 2012

Diseducazione alimentare

All'arrivo a casa dopo un week end marino, due ore di viaggio a singhiozzo in macchina, i nani addormentati  nei seggiolini dietro, un leggero e immancabile senso di nausea e niente nel frigorifero e nessuna voglia, M ha avuto un'idea geniale per risolvere il problema cena dell'inappetente nano di difficilissimi e poco raffinati gusti.
"Cosa vuoi mangiare nano?"
"Il mezzonano non mangia?"
"No vedi che l'ho messo direttamente a letto perché non si riusciva a svegliare. Niente cena per lui..Noi invece che ci mangiamo?"
"..mmm..un hotdog!"
"No niente hotdog"
"Ah allora un cheeseburger!"
"No non abbiamo l'hamburger.. senti pensavo..pane  e nutella, biscotti e un bicchiere di latte?"

"..ma come??"
"Bé sì..non ti va?"
"Sì ma..senza nessuna cena prima?"
"No, facciamo che è quella la cena!"
"Ma prima di mangiare pane e nutella non devo mangiare niente?"
"No, facciamo una cena-merenda-colazione, che ne dici?"
"Non è una cena, non c'è niente di cena"
"Bé ti sbagli perché di cena c'è l'ora! Non vedi che fuori è buio? Vuol dire che è ora di cena"
"Sììì allora sì mamma daiiiii facciamo questa cena-merenda-colazione tutti i giorni all'ora di cena!"
@_@

giovedì 24 maggio 2012

No, grazie

M non ha avuto tanti fidanzati nella sua vita, tuttavia anche lei nel suo piccolo in un tempo ormai lontano, ha avuto qualche pretendente non corrisposto. Qualcuno non era corrisposto perché non andava bene, altri perché a non andare bene non era lui ma il momento.

Non essendo mai stata corteggiata un granché M ricorda perfettamente gli sparuti episodi in cui si è dovuta inventare scuse per evitare un appuntamento o per non accettare un invito.

Quella volta che al telefono davanti all'ennesima richiesta di andare a teatro, anche seduti lontani, anche senza salutarsi, rispose a C.
"No grazie stasera mi devo lavare i capelli".

Quella volta in cui per allontanare un tizio A. venuto a trovarla appositamente da Torino che insisteva per continuare una storia mai realmente iniziata ma da lui enormemente sopravvalutata, disse
 Se proprio dobbiamo continuare, continuiamo per telefono, vuoi?".

Quella volta in cui durante una passeggiata al Pantheon, di ritorno dalla prima settimana a Caprera, disse al tipo S. che le camminava a fianco
"Non me la sento di iniziare una storia adesso perché vorrei provare a vivere un periodo da barbona, sola senza legami e senza niente".


Quella volta che trovandosi casualmente a dividere una stanza a Ponza con F. un amico di amici, molto distante dai suoi canoni estetici e valoriali, prima di dormire in due letti rigorosamnete separati, alla domanda "Mi puoi dire cos'è che non ti piace di me?", rispose senza freno alcuno, elencando tutti gli accertati difetti di lui in una lunga lista, seppure non in ordine alfabetico.

mercoledì 23 maggio 2012

Confessione postuma

Ieri alla scuola dei nani c'è stata la festa della famiglia.

Stamattina appese alle pareti davanti alla classe c'erano tante famiglie colorate.

"Mamma vuoi vedere il mio disegno della famiglia?"
"Certo.. qual è?"
"E' questo"
"Ma che bello.. e questo bambino seduto a tavola che spegne le candeline chi è?"
"E' il mezzonano"
"Ma spegne tante candeline.."
"Sì è un po' grande.."

"Davvero un bel disegno bravo”.

Oggi pomeriggio in piscina con altre mamme si parlava dei disegni delle famiglie.
"Amicodelcuore nel suo disegno si è dimenticato di disegnare la mamma.."
"Davvero?? Sono soddisfazioni eh.."
"Già e quando lei glielo ha fatto notare, lui ha risposto che non se l’era dimenticata, era andata a fare la spesa.."
"..bè io so che il nano si è dimenticato di disegnare il mezzonano nella sua famiglia"
"No, ti sbagli! Pensa che proprio stamattina mi ha fatto vedere il disegno e il mezzonano era addirittura il festeggiato con tanto di torta con le candeline.."
"Sei sicura?"
"Sì"

"Ah allora mi confondo con un altro disegno.. eppure mi sembrava.."

Stasera in bagno durante il lavaggio dei denti prima di andare a dormire.
"Nano domani voglio rivedere il tuo disegno della famiglia che stamattina eravamo di corsa.."
"Ok"

"Ma tu lo sapevi che amicodelcuore si è dimenticato di disegnare la mamma nel suo disegno?"
"Sì.."

"Poverina.."
"...io non ho disegnato il mezzonano"
"Ma come no??? Non era quel bambino seduto a tavola che spegneva le candeline?"
"No"
"Ah e chi era quel bambino???"
"Ero io"
@_@
"Ma non me lo sono dimenticato il mezzonano"
"No?"
"No, lui non era ancora nato.. io ero piccolo"
"Ma come piccolo! Sulla torta c'erano un sacco di candeline!"
"Erano quelle dei mesi, avevo sei mesi quel giorno".

martedì 22 maggio 2012

Ringrazio il dottore e vado avanti

M a settembre aveva fatto un patto col diavolo e da qualche settimana lo sta onorando.
Si sta sottoponendo a un trattamento di bellezza molto doloroso.

A parte l'iniziale e naturale imbarazzo nel doversi spogliare davanti al medico che altri non è che un H di VR, M in queste settimane, ha scoperto di:
1) avere un disperato bisogno di un prodotto emoliente e nutriente per i piedi perchè "noi uomini non guardiamo solo le tette, anche i piedi sono importanti e molto, soprattutto con la bella stagione e le scarpe aperte";
2) avere un bel viso ma "è davvero un peccato vederlo ridotto così, dopo l'estate dobbiamo fare assolutamente qualcosa per aiutarlo";
3) avere problemi di dermatite sul viso, finora bellamente ignorati;
4) essere una "normolinea" che sarebbe a dire una non alta nè bassa, non grassa nè magra;
5) avere una postura sbagliata per cui una parte del corpo, e precisamente la destra, sta messa peggio dell'altra e precisamente la sinistra;
6) avere una crescita dei peli tutto sommato meno veloce di quella che lei credeva;
7) e comunque averne in una quantità di cui dovrebbe andare fiera invece di vergognarsi perchè "non sono affatto molti";
8) avere scelto un'attività sportiva sbagliata perchè "il nuoto non incide per niente sulla circolazione venosa e nemmeno la corsa, l'unica cosa è camminare tanto";
9) non bere abbastanza;
10) non camminare abbastanza;
11) non curarsi abbastanza;
12) non seguire i consigli mai;
13) non utilizzare i prodotti giusti mai;
14) dimostrare un coraggio e una forza per affrontare tutto questo  che mai si sarebbe aspettata di avere.

A proposito dei centri di bellezza l'Arch dice da sempre che sono quei posti dove "entri brutta e esci povera", ma M stavolta vuole perseverare nel suo percorso col diavolo e andare avanti costi quel che costi.

lunedì 21 maggio 2012

Partita a dama

"Mamma giochiamo a dama?"
"Sì, mi lavo le mani e arrivo"
"Ha detto sì! Giochiamo a dama!!"

"Metti tu le damine?"
"Non cominciare, ognuno mette le sue io metto le nere e tu le bianche"
"Okkeei"

"Comincia tu nano"
"No comincia tu"
"Va bene.."
"Mi vuoi fregare eh?"
"Ma no.. abbiamo appena cominciato.."
"Eh eh fai la furbetta eh?"
"Ma che dici sto giocando.."
"Guarda che ti faccio la mossa segreta"
"..."
"Ecco qua mangio una e due e faccio damone"
"Sei davvero bravo..ma ecco qua che ti mangio anche io"
"Ah mi hai fregato.."
"Ma come parli? Chi ti insegna queste frasi?"
"Nessuno..ah ah attenta a te eh.."
"Ecco qua anche io damone!"
"..te possimo.."
"..te possi-MO???"
"sì te possimo!"
"..."
"Ecco qua non ti puoi più muovere!"
"Ho perso..mannaggia ma guarda te questo soldo di cacio.."
"Rosicare ti fa male è è..Rosicare ti fa male è è"

domenica 20 maggio 2012

Un po' di mondo

Oggi nel viaggio di ritorno dal mare che prevede un percorso fatto di treno metropolitana e tram i nani hanno avuto modo di vedere un po' di mondo.

In treno.
"Chi sono loro?"
"Sono indiani"
"E che hanno sulla testa?"
"Hanno un turbante e dentro il turbante hanno capelli lunghissimi perchè gli indiani non li tagliano mai, in realtà non dovrebbero tagliare nemmeno la barba ma hanno escogitato un modo per strapparsela via con il pettine"
"Scusa H ma tu come fai a sapere queste cose?"
"Me lo hanno spiegato qualche giorno fa"

"Ah".

In stazione.
"Mamma loro chi sono?"
"Sono delle persone sfortunate che non hanno una casa"
"E cosa fanno lì per terra?"
"Dormono"
"Dormono lì per terra?"
"Sì"
"Anche la bambina?"
"Sì"
"Ma non possono andare a casa dei nonni?"

In metropolitana hanno fatto amicizia con Juvan alcolizzato cinquantenne russo alto e magro nonostante non parlasse italiano e Anna una anziana e minuta donna indiana.
"Ma guadda che fazza piccola che hai te.. Ah Ah Ah!"
"Ho la faccia piccola?"
"Sì piccolissima! Ah Ah Ah!"

In tram.
"Mamma chi sono loro?"
"Questi sono un gruppo di tifosi del Napoli"
"Io volevo quelli della Juve"
"E invece sono capitati quelli del Napoli"
"E che fanno?"
"Cantano vedi sono felici che stasera vanno a vedere la partita. Stanno andando allo stadio.."

Chi non salta juventino è è
Chi non salta juventino è è

"Che dicono mama?"
"Cantano dicono che chi non salta come loro è della Juve"
"Infatti io non salto mamma"
"Sì lo vedo".

giovedì 17 maggio 2012

Il senso di H per le sorprese

H è partito mercoledì per un sopralluogo in Romagna, la sua terra d'origine. E' partito in treno, con il suo capo e una valigia con le ruote. Il ritorno è previsto per domani pomeriggio.
H quando lavora non deve essere disturbato. Ha da fare, non è raggiungibile. Non esiste.
In trasferta peggiora.
E' partito mercoledì mattina e dopo un breve scambio di messaggi la sera, non si è più fatto sentire fino a stasera quando M uscita dall'ufficio lo ha chiamato per sapere come stava.
"Ma una telefonata no?"
"Sono in riunione ti chiamo io"
Click.


Dopo un'ora ha chiamato davvero per sapere come stavano i nani e come era andata la giornata di M. La telefonata è stata molto breve, lui doveva andare a cena con il suo capo. "Se sei ancora sveglia ti chiamo dopo".

M conosce H da nove anni, se le chiedessero di descriverlo con un unico aggettivo sceglierebbe "pratico". Lui non è tipo da bigliettini sotto il cuscino, regali imprevisti o romantiche prove d'amore. Per questo stasera quando alle dieci e trenta ha ricevuto un suo sms che diceva "Sei ancora sveglia? Tra dieci minuti sono a casa." Si è meravigliata, stupita, ha pensato che dopotutto anche uno pratico alle volte riesce a sorprenderti e si è sentita un po' in colpa.
Così lo ha chiamato.
"Ciao!"
"Ciao sto tornando.."
"Sì ho letto! Ma che sorpresa!!"
"Che sorpresa?"
"La tua! Che sorpresa!!"
"Ma quale sorpresa???"
"Questa che torni! Dovevi tornare domani.."
"E infatti torno domani.."
"Ma come? Mi hai appena scritto tra dieci minuti sono a casa.."
"Ah no.. intendevo in albergo tra dieci minuti sono in albergo.."
"..."
"Mi dispiace.. poveriiiinaaaa pensavi che ti facessi ua sorpresa?"
"Sì"
"No. Sai perchè mi sono confuso? Perchè ci siamo finiti una bottiglia di lambrusco in due.. e allora ho scritto male.. torno domani dai.."
"Già.."
"Ok buonanotte allora"
"Buonanotte"

In sostanza l'aggettivo "pratico" è perfetto.

mercoledì 16 maggio 2012

Di te

Il rito serale della "messa a letto" prevede che dopo i giochi, i disegni e le chiacchiere (e qualche volta le litigate, i pianti e le botte perchè non è la famiglia del Mulino Bianco, la mamma non è una ventenne bionda e sottopeso e non c'è traccia di figlia femmina) a un certo punto M dica "adesso tutti in bagno a lavarsi i denti!" e tra un lamento un "noooooo", un "io per ultimo!" e ci si ritrovi davanti ai due lavandini dei nani a spazzolare via la cioccolata dai dentini.

Il rito prosegue con le pipì, il lavaggio delle mani che a due ore dal bagnetto spesso sembra a tutti superfluo, e via ognuno nel suo letto.

Il mezzonano immobile nel lettino al piano di sotto con il susso in bocca e le coperte tirate fino al mento, il nano nel letto al piano di sopra abbracciato all'orsetto del cuore con le coperte in disordine per la perenne agitazione che lo contraddistingue fino all'ultimo minuto della giornata.

Di solito M accompagna il nano su per le scale "sei la mia ombra mamma?" e H si siede sul bordo del letto del mezzonano e dopo pochi minuti si scambiano i posti.

Ieri sera M, dopo aver fatto l'ombra del nano e dopo i finali sbaciucchiamenti con il mezzonano che sanciscono la fine di ogni giornata insieme alle frasi ripetute sempre identiche perchè, nella mente di M, la ripetitività giova alla serenità dei bambini, il mezzonano le ha detto grazie.

"Di cosa mi ringrazi, tesoro?"
"Di te".

martedì 15 maggio 2012

E poi improvvisamente

Sono dei soldi di cacio che a stento arrivano a spingere il pulsante del quarto piano dell'ascensore, mangiano con il bavaglino legato intorno al collo e rovesciano il bicchiere con l'acqua almeno una volta a pasto. Ridono per le scemenze più insulse e piangono per niente. Non si sanno lavare i denti, fare il bidet, allacciare le scarpe, chiudere i bottoni della camicia. Si infilano le mutande sempre al contrario e ci mettono anche dieci minuti per mettersi i calzini. 

Non sanno andare in bici senza rotelle e non ci vogliono andare con le rotelle. Chiedono il significato delle parole più comuni e la traduzione in inglese. Si inventano animali strani che si chiamano Calameonte e Mocca. Chiamano "x e o" il gioco del tris, scrivono poche lettere e qualche nome, spesso alla rovescia. Hanno un mondo onomatopeico fatto di giochi e pennarelli per colorare dentro i bordi. Sono morbidi, lisci e quasi sempre profumati.

Ti aspettano  felici la sera quando torni, preparano regalini per la festa della mamma e imparano piccole poesie per natale.

Pretendono compagnia mentre fanno la cacca, soffiano sulle torte di compleanno proprie e altrui senza assaggiarle mai. Stanno sempre per terra, stesi o seduti.
Hanno perennemente un giochino stretto in mano, come fosse attaccato al palmo e per loro il massimo è saltare sui divani, prendersi a cusicnate e nascondersi sotto le coperte del lettone di babbomamma.
Prendono ancora il latte nel biberon la mattina e a volte fanno la pipì nel letto.
Quando giocano a nascodino si nascondono sempre nello stesso posto e se non li trovi subito provano un'eccitazione mista alla paura di non essere più ritrovati.

E poi improvvisamente un giorno il primo dente che dondola, la prima partita a dama che quasi vincono loro e ti dispiace anche un po', i videogiochi che nelle richieste prendono il posto della tele, un inedito omino perfetto nelle sue proporzioni che sostituisce nei disegni quello tanto familiare col testone, la prima partita che giocano a pallone sulla spiaggia con gli amici e quei due soldi di cacio sono diventati grandi.

lunedì 14 maggio 2012

Tanti auguri M

In ordine di ricezione:
due smalti fluo e l'ultimo ritrovato della scienza e della tecnica in fatto di acetone per le unghie;
"l'aiuto" di una persona cara, senza dedica che non c'è bisogno;
una maglietta lunga del colore preferito di M, un po' piccola per un errore di sottovalutazione;
il più chic degli smalti (che tre smalti per una che si mangia le unghie non sono pochi, ma sono un ottimo motivo per smettere di farlo);
un paio di orecchini "estivi" fatti a mano;
una confezione di cioccolatini da Torino (fondenti e molto buoni);
un minipanino di cioccolato minuscolo e semibruciato cucinato con il mezzonano e la sua classe nell'odierno turno della "giornata del pane" indetta a scuola dalle sollecite maestre;
una corona da regina di cartone colorato con applicazoni di perline;
un profitterol con quattro (??) candeline sopra;
la super leggera di Giò Ponti (che per chi non lo sapesse è una sedia)
un piano scrivania per la camera.

Il tutto inframezzato da una sessantina tra sms, brevi telefonate e messaggi su facebook santo facebook sotto gli occhi e le orecchie della onnipresente stagista.

M oggi per i suoi 39 anni ha ricevuto tantissimi regali e ora, dopo innumerevoli partite a "x e o", che altro non sarebbe che il tris ribattezzato dal nano e dopo aver giocato a nascondino e a regina reginella fino alla nausea, in uno dei rari momenti senza stagista, vorrebbe ringraziare tutti uno per uno..

domenica 13 maggio 2012

Sarebbe potuto succedere a M

Sarebbe potuto succedere a M che certe volte si distrae. Che spesso fa tante cose insieme, che a volte va di fretta. Che magari può stare attenta e tenere le finestre chiuse se i nani sono in giro, o fare svuotare la vasca di tutta l'acqua prima di accendere il fon, ma che non arriva a tutto mentre loro sì.

Sarebbe potuto succedere anche a Emme, che lavora tanto, ha sempre un orecchio al telefono e l'altro ai suoi ragazzi, tante beghe da risolvere e poco aiuto intorno.

Sarebbe potutto succedere anche ME, come quando lo sdentato che ancora sdentato non era, è rovinosamente caduto e lei ha subito reagito come la migliore delle crocerossine per poi svenire lunga per terra appena risolta l'emergenza.

Sarebbe potuto succedere a una qualsiasi delle mamme che M conosce, quelle giovanissime e quelle attempate, quelle con un figlio solo e quelle che di figli ne hanno tre. Quelle che lavorano dodici ore al giorno e quelle che non lavorano affatto.

Perchè non ci sono mamme perfette, ma solo mamme che provano a esserlo.
Perchè il fatto è che per quanto le mamme siano attente e premurose, per quanto li seguano e li amino come niente altro al mondo, questi nani non stanno mai fermi, non ascoltano, arrivano a fare cose che non si riescono a prevedere e certe volte succede che si fanno male.

Stavolta è toccato all'espaniolita che da due giorni è in ospedale tutta fasciata, con la sua mamma e le caramelle gommose a forma di orsacchiotto.

giovedì 10 maggio 2012

Monica

E' arrivata oggi. E starà con M per tre mesi. Data di scadenza 10 agosto 2012.
E' giovane, napoletana, alla sua seconda esperienza. Come la più famosa Monica ha morbidi e folti capelli neri, grandi occhi azzurri, carnagione chiarissima e qualche chilo di troppo.
E' la stagista di M.
Si è presentata stamattina alle 9.30.
Non ha una postazione, nè un computer. Non ha un accesso a internet. Non ha nemeno diritto alla mensa aziendale.
Al momento la sua dotazione è una sedia girevole.
Si è seduta accanto a M ha elencato i suoi principali interessi e ha aspettato che M la iniziasse alle meraviglie del suo lavoro.
E' rimasta seduta accanto a M tutto il giorno.
Quando M si è dovuta assentare per andare a due riunioni, lei è restata alla scrivania.
Quando M è tornata l'ha sempre trovata lì seduta ad aspettarla.
Alla fine della giornata la stagista con sguardo sicuro ha chiesto a M di poterla accompagnare a tutte le riunioni.
Le ha chiesto il numero di telefono e quello del cellulare per le emergenze.
Ed è andata via.

M in ufficio è abituata a lavorare da sola, patisce i rapporti troppo fitti, la condivisione estrema, la vicinanza forzata.
M è solita ogni tanto distrarsi con una telefonata a NonnaG, una chiacchiera con l'amica della macchinetta, un passaggio radente sull'erba, un check alla posta personale, una battuta con ME sosia magra e compagna di stanza da un decennio.

Stasera, dopo le dieci ore spalla a spalla con la stagista M aveva cinquantasette mail da leggere, alcuni instant message di H, tre telefonate perse di NonnaG, un mezzonano con febbre a casa di cui non aveva mai avuto notizie e una pipì mostruosa.

Andando via la stagista ha chiesto a M a che ora sarebbe entrata domani per entrare insieme a lei. M ha pensato alla piscina, ha rapidamente dato un'occhiata al planning per scoprire con inconsueto piacere che domani mattina c'è l'esercitazione antincendio.
"Domani mattina alle 10 c'è l'esercitazione antincendio.."
"Ah e quindi?"
""Quindi finisce verso l'una forse ti conviene entrare direttamente dopo pranzo"
"Ah"
"Ci vediamo alle tre?"
"Va bene, se ho bisogno ti chiamo".

mercoledì 9 maggio 2012

Una splendida (quasi) quarantenne

"Ti trovo benissimo!"
"Grazie!"
"Davvero sei uno splendore!"
"Ma..adesso non esageriamo.."
"Ma davvero stai molto bene.."
"..sei gentile"
"Sul serio credo di non averti mai visto così bene!"
"..."
"Da quanto tempo scusa non ci vediamo?"
"Non saprei forse da prima delle mie pance.."
"Bè sì mi ricordo che Caterina era appena nata e tu quindi non avevi figli.."
"Sì mi ricordo Caterina in carrozzina quindi se Caterina è di maggio e il nano di settembre direi che ero incinta l'ultima volta che ci siamo viste.."
"Ma davvero guarda ti trovo benissimo..scusa se mi ripeto.."
"Grazie davvero..forse perchè l'ultima volta ero in gravidanza e nonostante quello che dicono sulla bellezza delle donne in gravidanza.."
"Sì infatti l'ultima volta non ti ricordo molto in forma è per questo che davvero ti guardo e ti riguardo e in confronto all'ultima volta sei bellissima".

Oggi M ha incontrato la nonna di Caterina, un'amica di NonnaG che non vedeva dalla primavera del 2006.
Nella primavera del 2006 checchè ne dica la nonna di Caterina, M alla sua prima gravidanza non era niente male, aveva preso solo 7 chili, aveva appena compiuto trentatrè anni, entrava ancora nei suoi vestiti e la sua chioma selvaggia le copriva buona parte della schiena.

Eppure oggi in confronto all'ultima volta sotto gli sguardi increduli dell'amica di NonnaG, M era talmente irriconoscibile che alla fine non è affatto sicura che i suoi fossero proprio complimenti.

martedì 8 maggio 2012

La festa della mamma senza festa

Oggi per la festa della mamma era richiesta la presenza di M a scuola per assistere alla recita della poesia nella classe del mezzonano e dopo qualche minuto in quella del nano. Entrambe perfettamente riuscite.
A seguire erano schedulate le due riunioni di fine anno in due classi diverse allo stesso orario.

M si è barcamenata come ha potuto tra le due aule ascoltando di gite, pizze di classe, battelli sul tevere, saggi di ginnastica, giornate al mare con animazione gazebo e giochi a tema, seduta su minuscole seggioline.

La sorte ha voluto che M non si trovasse nella classe del nano nel momento in cui veniva nominata senza grande simpatia dalla mamma di A. perchè sicuramente avrebbe replicato nei suoi soliti modi diretti e implacabili e se ne sarebbe pentita subito dopo.

La sorte tuttavia non ha evitato che M assistesse un'ora dopo in giardino al primo scambio di botte vere con tanto di pugni in faccia tra il nano e amicodelcuore.
Se M non avesse visto, si sarebbe ben guardata dall'affrontare i due combattenti a brutto muso in un monologo di quasi cinque minuti.
Se in quel momento M avesse giocato a campana con il saltellante mezzonano, avrebbe potuto evitare il profondo senso di vergogna che ha provato quando, in un momento di alienazione extracorporea, si è vista da fuori mentre inveiva sui due bambini rannicchiati per terra sotto il paziente e pacato sguardo della mamma di amicodelcuore.

Oggi è la festa della mamma, ma non di M solo della mamma di amicodelcuore e di quelle pazienti e pacate come lei.

lunedì 7 maggio 2012

La palla e la paura

La scorsa settimana.
"Cosa vuoi per regalo?"
"Non lo so, non mi serve niente"
"Lo so a nessuno di noi serve niente ma è il tuo compleanno avevo piacere a farti un regalo.."
"Grazie ma davvero non mi serve niente"

Qualche giorno dopo.
"Mi è venuta un'idea per il tuo regalo!"
"Davvero?"
"Sì l'ipad"
"L'ipad???"
"Sì è fichissimo ci sono delle buone offerte.."
"Ma non lo voglio l'ipad ma cosa me ne faccio??"
"E' un bell'oggetto e prima o poi io me lo compro!"
"Per il mio compleanno?"
"Ok ok"

L'altro ieri.
"Avevo pensato di farti un buono nel negozio qui sotto per il tuo compleanno, ma poi se vai e non trovi niente che ti piace come si fa? E allora ho pensato che ti regalo i soldi."
"I soldi?"
"Sì."

Lunedì prossimo è il compleanno di M e H come tutti gli anni è in piena ansia da non regalo. M ieri pomeriggio sul divano davanti a un vecchio film, mentre i nani giocavano in camera, ha espresso il suo desiderio.
"C'è una cosa che mi piacerebbe per il mio compleanno.."
"Bene! Cosa?"
"Una cosa che inizia con la P e finisce con la A"
"Una padella?"
"No"
"Una palla?"
"No ma la forma è quella"
"Ah ho capito.. no, ho troppa paura".

Anche la paura Inizia con P e finisce con la A.

domenica 6 maggio 2012

Sette chili in sette giorni

Giovedì sera.
"Abbiam portato le vongole, li facciamo due spaghètti?"
"Va bene.."
"I ragassi li mangiano?"
"Il mezzonano li adora, il nano non mangia niente per lui li lasciamo in bianco"
"Ok allora siamo sei.."
"Bè sei.. i nani non li considererei come due porzioni.."
"Sì va bene faccio mezzo chilo"

Venerdì pomeriggio in giardino, appena arrivata.
"Ciao H"

"Ciao"
"I tuoi?"
"Mio padre è lì..mia madre è a casa sta preparando un dolce da portare domani alla festa dello sdentato"
"Ah ma non avevamo detto che scongelavamo la sua torta di nutella e pere numero quattro avanzata dalla festa del mezzonano e congelata cinque mesi fa?"
"Lo so ma ne ha voluto fare uno nuovo"
"Ah"

Circa un'ora dopo a casa.
"Buonasera, H mi ha detto che sta facendo il dolce per lo sdentato.. grazie non c'era bisogno"
"Sì ne ho fatti tre!"
"Tre???"
"Sì uno lo portate alla festa e gli altri due sono per voi!"
"Voi chi??"

"Voi dai i ragassi.. sono rotoli di pan di spagna con panna e cioccolato.. non sono cattivi"
"..."

Domenica a mezzogiorno.
"Ho portato il macinato che faccio le polpette per i ragassi.."
"Avevo pensato di fare la carbonara che è l'unica cosa che mangiano tutti.."
"Sì sì mi va la carbonara, allora carbonara e (un centinaio di) polpette!"


Stasera prima di andare via di qui e tornare al camping.
"Domani andiamo a prendere i ragassi a scuola e dopo restiamo a cena che facciamo gli gnocchi!"

I suoceri camperisti sono venuti a trovare "i ragassi" giovedì scorso e si fermano una settimana. Non ci sono speranze per l'imminente prova bikini di M.

giovedì 3 maggio 2012

Mutatis mutandis

Nel film, Bridget Jones si scambia mail divertenti e molto sconvenienti con il suo capo Daniel Cleaver.
Daniele Cleaver è fico stronzo ricco potente bello aitante e irresistibile ne suo look col ciuffo.
E' anche spiritoso, colto, amante dei viaggi e delle cose belle.
Lei è cicciottella, un po' sfigata, single, sull'orlo dell'alcolismo, ironica e disponibile.
Lui la corteggia con leggerezza e superflua sapienza, lei si innamora perdutamente.

Nella vita,  M-BJ subisce scambi di mail sconvenienti e ripetitive con il suo capo.
Il Dir non è fico, non è ricco, non è potente, è  la cosa più lontana dal bello che M conosca e non è dotato di ciuffo alcuno.
Non è nemmeno spiritoso, non è colto, non ha niente di irresistibile.
Lei non è sfigata, non è single, solitamente non beve, è ironica, affatto disponibile e un po' stanca.
Lui la tortura incessantemente con pedanteria e prepotenza, lei non ne può più.

In queste ultime settimane la situazione è andata aggravandosi.
"Mi consideri uno stalker?"
"Perchè me lo chiedi?"
"Perchè certe volte mi sembra di esserlo con te, tu mi ci fai sentire"
"Ah"
"Allora mi consideri uno stalker?"
"Un po'..."
"Che stronza"

mercoledì 2 maggio 2012

Semel in anno

M ha un rapporto particolare con i propri capelli. Il più delle volte le piacciono. Non richiedono cure particolari, non sono per lei fonte di pensieri, alla loro età mantengono ancora il colore naturale e non le procurano alcun fastidio.
M ha un rapporto ancora più particoare con i parrucchieri.
Nella sua vita da quando ha raggiunto l'autonomia decisionale sull'argomento, li ha sempre evitati portando chiome selvagge più o meno lunghe. Tanto che quando tornava a a casa dopo l'appuntamento annuale NonnaG, che all'epoca era solo MammaG, le chiedeva se avesse trovato chiuso.

Tuttavia ci sono dei momenti in cui senza un apparente motivo M decide di osare.

Il 12 aprile 1994 uscì di casa nel primo pomeriggio con i capelli lunghi alla vita, lisci e schiariti e vi fece ritorno con un taglio alla maschietto. Cortissimo e scuro.
Era irriconoscibile.
Le conseguenze furono disastrose. Pianse, si disperò, cadde in una forte crisi di identità, per mesi portò un cappello e non si presentò davanti a uno specchio e girava per casa tenendo nostalgicamente in mano la sua treccia falciata di netto, che la MammaG chiamava "il topo".

Nel febbraio del 1999 aveva di nuovo capelli lunghi e fluenti, ma un pomeriggio uscì di casa e tornò con un taglio corto "sbarazzino" che nell'unico documento fotografico che resta non le donava un granchè, ma che nonostante tutto portò per alcuni anni.

Nel maggio del 2008 ancora una volta ha provato l'ebbrezza di passare da Raperonzolo a Mafalda nel giro di poche ore perchè aveva deciso che a trentacinque anni rischiava di fare la fine "dietro liceo, davanti museo".

Oggi pomeriggio, a un anno di distanza dall'ultimo incontro, M  ha rivalutato il "museo" ed è andata dal suo parrucchiere munita del solito foglio patinato. 
"Come li facciamo?"
"Ti ho portato questa foto.."
"Ma sono più lunghi dei tuoi!"
"Sì infatti li vorrei lunghi.."
"Ah"
"Si può fare?"
"..certo che si può fare aspetta qualche mese e ritorna.."

martedì 1 maggio 2012

Grandi scoperte

M e famiglia in questo lungo ponte di primavera hanno aperto la stagione marina e sono andati in trasferta al mare dai Nonni. Con loro c'era anche lo sdendato, il cuginetto di quattro anni che tra i sette nani fino a questa trasferta ricopriva i ruolo di Mammolo.

E' stato un soggiorno rivelatore sotto molti aspetti e stasera M ha deciso di rendere pubbliche le grandi scoperte degli ultimi giorni:

1) La famiglia allargata è una figata
2) Non bisogna mai fare affidamento sulle previsioni del tempo
3) Il pacchetto tram-metropolitana-treno batte il trittico macchina-traffico-gomito senza storia
4) Il mare stanca, anche quando non si scende in spiaggia
5) Tre figli sono più di due ma comunque per una vasca da bagno non sono troppi, mentre per H sì
6) Le prime esposizioni al sole sono una prova durissima
7) In spiaggia avere sempre un secchiello a portata di mano può fare la differenza anche quando non si tratta di costruire castelli
8) Il filo dell'aquilone quando lo devi riarrotolare ha una lunghezza inversamente proporzionale alla durata dell'entusiasmo dei bambini nel giocarci
9) Nervosi si nasce e non c'è beach tennis che tenga
10) Si può stare quattro giorni lontani da casa e da mamma e papà senza mai nominarli nè avere voglia di parlarci al telefono anche se si hanno quattro anni e si è considerati Mammolo
11) Il silenzio è una gran figata ancor più della famiglia allargata.